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Mon
Fantasmi a Ferrania – Cinema Aquila di Roma
Giovedì 17 giugno ore 21.00
Lunedì 21 giugno ore 21.00 alla presenza del regista Diego Scarponi
Mercoledì 23 giugno ore 21.00
Ferrania è un luogo, una fabbrica, un marchio riconosciuto in tutto il mondo che, per decenni, ha fatto la storia della fotografia e del cinema in Italia. Ma Ferrania oggi è un territorio desolato, in cui vivono numerosi ex lavoratori dello stabilimento, in cerca di una nuova direzione.
La storia della Ferrania, la fabbrica delle pellicole impiantata in un piccolo borgo dell’entroterra ligure, ha compiuto cento anni. È al tempo stesso la storia di un enorme stabilimento, di una società, di un marchio, di un territorio: un’intera vallata coinvolta nella chimica del fotosensibile, generazioni di uomini e donne che, al buio, hanno creato rullini fotografici, pellicole cinematografiche, radiografie, lastre per la stampa. Una fabbrica tecnologicamente avanzata, racchiusa dentro palazzi di gusto liberty, circondata dai villaggi operai, attraversata dal fiume Bormida e lambita dalla ferrovia, immersa fra i boschi dell’Adelasia.
Dall’installazione nella frazione di Ferrania di una fabbrica di esplosivi nel 1915, passando per il fascismo, la lunga fase contrassegnata dalla dirigenza dell’Ingegner Luigi Schiatti, l’acquisizione da parte degli americani della 3M, le lotte sindacali, le speculazioni e gli errori, si arriva fino allo scenario di abbandono, quasi lunare, dove si muovono i protagonisti del film e dove, nonostante tutto, ci sono attività imprenditoriali che cercano di rinascere.
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Fantasmi a Ferrania – Cinema Aquila di Roma
Giovedì 17 giugno ore 21.00
Lunedì 21 giugno ore 21.00 alla presenza del regista Diego Scarponi
Mercoledì 23 giugno ore 21.00
Ferrania è un luogo, una fabbrica, un marchio riconosciuto in tutto il mondo che, per decenni, ha fatto la storia della fotografia e del cinema in Italia. Ma Ferrania oggi è un territorio desolato, in cui vivono numerosi ex lavoratori dello stabilimento, in cerca di una nuova direzione.
La storia della Ferrania, la fabbrica delle pellicole impiantata in un piccolo borgo dell’entroterra ligure, ha compiuto cento anni. È al tempo stesso la storia di un enorme stabilimento, di una società, di un marchio, di un territorio: un’intera vallata coinvolta nella chimica del fotosensibile, generazioni di uomini e donne che, al buio, hanno creato rullini fotografici, pellicole cinematografiche, radiografie, lastre per la stampa. Una fabbrica tecnologicamente avanzata, racchiusa dentro palazzi di gusto liberty, circondata dai villaggi operai, attraversata dal fiume Bormida e lambita dalla ferrovia, immersa fra i boschi dell’Adelasia.
Dall’installazione nella frazione di Ferrania di una fabbrica di esplosivi nel 1915, passando per il fascismo, la lunga fase contrassegnata dalla dirigenza dell’Ingegner Luigi Schiatti, l’acquisizione da parte degli americani della 3M, le lotte sindacali, le speculazioni e gli errori, si arriva fino allo scenario di abbandono, quasi lunare, dove si muovono i protagonisti del film e dove, nonostante tutto, ci sono attività imprenditoriali che cercano di rinascere.
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Fantasmi a Ferrania – Cinema Aquila di Roma
Giovedì 17 giugno ore 21.00
Lunedì 21 giugno ore 21.00 alla presenza del regista Diego Scarponi
Mercoledì 23 giugno ore 21.00
Ferrania è un luogo, una fabbrica, un marchio riconosciuto in tutto il mondo che, per decenni, ha fatto la storia della fotografia e del cinema in Italia. Ma Ferrania oggi è un territorio desolato, in cui vivono numerosi ex lavoratori dello stabilimento, in cerca di una nuova direzione.
La storia della Ferrania, la fabbrica delle pellicole impiantata in un piccolo borgo dell’entroterra ligure, ha compiuto cento anni. È al tempo stesso la storia di un enorme stabilimento, di una società, di un marchio, di un territorio: un’intera vallata coinvolta nella chimica del fotosensibile, generazioni di uomini e donne che, al buio, hanno creato rullini fotografici, pellicole cinematografiche, radiografie, lastre per la stampa. Una fabbrica tecnologicamente avanzata, racchiusa dentro palazzi di gusto liberty, circondata dai villaggi operai, attraversata dal fiume Bormida e lambita dalla ferrovia, immersa fra i boschi dell’Adelasia.
Dall’installazione nella frazione di Ferrania di una fabbrica di esplosivi nel 1915, passando per il fascismo, la lunga fase contrassegnata dalla dirigenza dell’Ingegner Luigi Schiatti, l’acquisizione da parte degli americani della 3M, le lotte sindacali, le speculazioni e gli errori, si arriva fino allo scenario di abbandono, quasi lunare, dove si muovono i protagonisti del film e dove, nonostante tutto, ci sono attività imprenditoriali che cercano di rinascere.
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Fantasmi a Ferrania – Cinema Aquila di Roma
Giovedì 17 giugno ore 21.00
Lunedì 21 giugno ore 21.00 alla presenza del regista Diego Scarponi
Mercoledì 23 giugno ore 21.00
Ferrania è un luogo, una fabbrica, un marchio riconosciuto in tutto il mondo che, per decenni, ha fatto la storia della fotografia e del cinema in Italia. Ma Ferrania oggi è un territorio desolato, in cui vivono numerosi ex lavoratori dello stabilimento, in cerca di una nuova direzione.
La storia della Ferrania, la fabbrica delle pellicole impiantata in un piccolo borgo dell’entroterra ligure, ha compiuto cento anni. È al tempo stesso la storia di un enorme stabilimento, di una società, di un marchio, di un territorio: un’intera vallata coinvolta nella chimica del fotosensibile, generazioni di uomini e donne che, al buio, hanno creato rullini fotografici, pellicole cinematografiche, radiografie, lastre per la stampa. Una fabbrica tecnologicamente avanzata, racchiusa dentro palazzi di gusto liberty, circondata dai villaggi operai, attraversata dal fiume Bormida e lambita dalla ferrovia, immersa fra i boschi dell’Adelasia.
Dall’installazione nella frazione di Ferrania di una fabbrica di esplosivi nel 1915, passando per il fascismo, la lunga fase contrassegnata dalla dirigenza dell’Ingegner Luigi Schiatti, l’acquisizione da parte degli americani della 3M, le lotte sindacali, le speculazioni e gli errori, si arriva fino allo scenario di abbandono, quasi lunare, dove si muovono i protagonisti del film e dove, nonostante tutto, ci sono attività imprenditoriali che cercano di rinascere.